L’Ex fabbrica CGE-Ansaldo, emblema della Milano moderna e protagonista della saga industriale della città della prima parte del Novecento, è la testimonianza più diretta della riconversione terziaria dell’inizio del secondo millennio.
L’impianto originario risale al 1904 con l’azienda automobilistica Zust, che passa poi all’AEG-Thomson Houston per poi diventare nel 1921 della CGE (Compagnia Generale di Elettricità), emanazione italiana della General Electric americana. Soltanto nel 1966 essa confluisce nel Gruppo Finmeccanica-Ansaldo.
Nel 1986 –con ancora 2350 addetti- lo stabilimento viene chiuso. L’area e gli immobili per ca. 7.000 e rotti mq. viene acquisita di lì a poco, 1989/90, dal Comune di Milano, allora sotto la giunta Pillitteri, con lo specifico vincolo all’utilizzo come servizio culturale. Il primo evento, anticipatore e del 1985, il Prometeo di Luigi Nono, diretto da Claudio Abbado con allestimento dell’ Arca lignea di Renzo Piano e testi di Massimo Cacciari. I socialisti, Craxi imperante, ne fanno nell’89 la sede del loro 45° congresso, erigendo la Piramide telematica ideata da Filippo Panseca.
Nel 1993 arriva La Scala, allora disseminata con i suoi laboratori un po’ in tutta la città, e occupa sette delle officine interne per installarvi i suoi laboratori di produzione teatrale.
La giunta Albertini, succeduta a quelle di Borghini e Formentini, bandisce nel 1999 un concorso internazionale di progettazione per la realizzazione di un polo museale per consolidare le funzioni dell’Area Ansaldo: l’idea è di dare vita a una “cittadella della cultura”.
Ma nel frattempo, a tappe concitate, la trasformazione del Quartiere Tortona Solari è inarrestabile: nel 2001 Armani stabilisce in via Bergognone il suo quartier generale e nel 2002 viene inaugurato il Primo Fuori Salone Design Week. L’ Ex CGE-Ansaldo diventa l’epicentro di una trasformazione antropologica e urbanistica senza precedenti.
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