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Stazione Tolstoj

FERMATE E RACCONTI LUNGO LA M4


Loro Parisini - Via Savona
Loro Parisini - Via Savona

È Tolstoj la fermata della M4 intorno alla quale si è dipanata la passeggiata di sabato 11 novembre 2023, con la guida esperta di Roberto Monelli supportato da Andrea Rui: ritrovo alle 10 all’incrocio con via Lorenteggio, davanti all'oratorio di San Protaso.


 La chiesetta, testimonianza di un antico territorio di cascine e agricoltura, inghiottito dall’urbanizzazione del nuovo quartiere Lorenteggio che si espandeva  nel Dopoguerra,  è eroicamente sopravvissuta nei secoli nello  spartitraffico  di questa  importante arteria milanese verso la periferia Ovest.


Oratoria S. Protaso
Oratoria S. Protaso

La visita al piccolo Oratorio è stata proposta ai partecipanti alla passeggiata da Paola Barsotti, presidente e coordinatrice dell’associazione che cura le attività che si svolgono in questo inaspettato gioiello del quartiere.

L’interno dell’oratorio con la sua storia merita una visita approfondita, che verrà proposta nella futura passeggiata centrata sulla fermata M4 Bolivar.


Monelli ha poi accompagnato il gruppo lungo la via Tolstoj, verso il Giambellino, ricordando alcune antiche presenze industriali nell’area prima della trasformazione in quartiere oggi quasi esclusivamente residenziale.

Andrea Rui, con l’ausilio di un codice QR postato sui cellulari dei partecipanti alla passeggiata, ha reso visibile in alcuni luoghi significativi del quartiere il confronto tra l’odierno e il passato: edifici e fabbriche trasformati e/o demoliti mostrati attraverso mappe e interessanti  fotografie storiche.


 Percorrendo via Giambellino abbiamo apprezzato (sulla destra andando verso la periferia, dopo l’incrocio con via Vignoli)  la lunga presenza di due esercizi commerciali affiancati che hanno fatto la storia del quartiere: la macelleria Fiamenghi e il bar Gino, realtà che richiamano il senso di servizio alla comunità e l’atmosfera di paese di altri tempi.


Andando oltre il Giambellino e rimanendo paralleli a via Tolstoj, Monelli ha descritto la parte più recente del quartiere con l’inevitabile e incalzante passaggio da area industriale a zona di residenze di pregio, tra le vie Vignoli e Savona.


Ci ha ricordato la presenza di aziende importanti tra cui la Osram: l’originaria palazzina uffici della fabbrica conservata e restaurata è oggi il fulcro della nuova piazza residenziale Berlinguer, dove ha sede anche il centro culturale Seicentro del Municipio 6.


Ma nell’antica via Savona sorgevano altre fabbriche di aziende come la Schlumberger e la Loro Parisini, oggi sostituite da loft, uffici del terzo settore, appartamenti, studi di artisti e fotografi. Fortunatamente in alcuni casi sono stati conservati i vecchi e affascinanti stabili di mattoni rossi. 


 L’ultima parte della passeggiata ci ha fornito un inaspettato e incoraggiante sguardo sul sociale del quartiere con la visita allo Spazio Galalite in via Tostoj 14/A, ospitato all’interno di un cortile in un piccolo edificio industriale dove si lavorava la galalite.

Gestito dal centro d’arte Trillino Selvaggio è un riferimento per la socialità e punto d’incontro, con corsi e laboratori per bambini e ragazzi di teatro, danza, musica, circo, arte, ma anche spazi comuni dove organizzare feste di compleanno o, per gli adulti, leggere un libro della biblioteca.

Accompagnati da Ornella Vancheri, presidente di Trillino Selvaggio, e camminando lungo la ferrovia sino al passaggio a livello dietro la chiesa di San Cristoforo sul Naviglio Grande (forse l’unico ancora esistente nel comune di Milano) abbiamo scoperto anche quanto Spazio Galalite sta facendo per recuperare a un uso pubblico il piccolo edificio del casello ferroviario San Cristoforo, da tempo abbandonato, e il giardino che lo affianca.

Con altre realtà associative che operano lungo il Naviglio Grande, come la Canottieri San Cristoforo e Ciclochard, sta creando un nuovo centro di socialità per il quartiere e la città che comprende una ciclofficina da dare in gestione a persone con fragilità economiche o sociali.


 Queste associazioni hanno partecipato al bando, promosso dal Municipio 6 in collaborazione con Ferrovie dello Stato (proprietarie dell’immobile e delle aree che lo circondano), dando vita al primo progetto pilota di “uso temporaneo” dello scalo ferroviario di San Cristoforo. Un intervento piccolo ma importante nella programmata e futura rigenerazione urbana in senso ecologico e sociale dell’area: associazioni e cittadini si riappropriano  di uno spazio ex ferroviario destinandolo con diverse attività a un uso pubblico e ricreativo. 


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