FERMATE E RACCONTI LUNGO LA M4
Secondo appuntamento del ciclo di passeggiate alla scoperta dei dintorni delle stazioni della nuova M4, che saranno inaugurate il prossimo anno lungo il tratto Ovest del suo percorso, quello dedicato a piazza Tirana è stato curato da Museolab6 all’interno del programma 2023 Open House, che ha toccato molti luoghi di Milano. Il filo conduttore del programma promosso da Open House – un viaggio nel tempo e nelle stratificazioni culturali di Milano, un racconto trasversale che riguarda tutta la città – era la mutazione dei quartieri e come associazione culturale Museolab6 abbiamo scelto di approfondire la trasformazione urbana di un luogo emblematico ai margini della città: piazza Tirana, cuore del quartiere Giambellino e ultima periferica stazione della M4 che dovrebbe essere consegnata alla città alla fine del 2024.
Il ritrovo per i partecipanti alla passeggiata era davanti alla storica stazione di San Cristoforo, sulla linea ferroviaria Milano Mortara, punto di arrivo in città dei treni regionali dove i viaggiatori troveranno la nuova fermata M4.
Il nostro racconto è iniziato con la storia della stazione di San Cristoforo, a cura di Anelisa Ricci. Costruita alla fine dell’800 a supporto dello sviluppo delle industrie in quest’area della città, permetteva ai lavoratori di raggiungere le fabbriche e al tempo stesso assicurava il trasporto delle merci grazie a diversi raccordi ferroviari. Una ferrovia per un polo industriale con migliaia di occupati in grandi fabbriche come Cge, Ansaldo, Riva Calzoni, Osram nella zona Tortona, e al Giambellino le officine elettromeccaniche Tallero e la Loro Parisini.
La stazione di San Cristoforo era dotata di vari raccordi merci con gli stabilimenti. Uno di questi collegava la ferrovia alla Richard Ginori, la cittadella operaia che giganteggia al di là del Naviglio Grande, sede della celeberrima fabbrica di porcellane e ceramica nata dalla fusione della milanese Richard con la Ginori di Doccia in Toscana. Nel 1913, quando lo scalo di San Cristoforo viene aperto anche alle persone, sono moltissimi i dipendenti della Richard Ginori (circa un migliaio all’epoca) che alla fine della giornata attraversano il ponte di ferro, meccanico e mobile, realizzato dalla fabbrica nel 1908. Percorrendo l’alzaia del Naviglio gli operai arrivavano qui, alla stazione San Cristoforo, dove trovavano il treno che li riportava a casa. Una storia di memoria di lavoro e di persone.
Il racconto di piazza Tirana è proseguito con il contributo di tre architetti, invitati da Museolab6, e con la spiegazione dei progetti attuali e futuri che interessano l’area intorno alla stazione.
L’assessore al Municipio6 architetto Fabrizio Delfini ha dato ragguagli circa la futura istituzione di un parco nell’area dello scalo ferroviario di San Cristoforo, che ha come riferimento il progetto vincitore del Master Plan: il parco Blu, dello Studio OMA dell’architetto Rem Koolhaas. L’idea è di un parco acquatico creato utilizzando un metodo innovativo di fitodepurazione delle acque di falda che scorrono nel territori agricoli del Sud Milano: una piscina naturale dove praticare sport e attività all’aperto.
L’architetto Riccardo Balzarotti dello studio AOUMM, vincitore del concorso internazionale promosso da Comune di Milano e M4, ha illustrato il progetto per la realizzazione della passerella ciclopedonale tra i quartieri Giambellino-Lorenteggio e Barona: una ricucitura territoriale tra due aree della città oggi separate da Naviglio e ferrovia. La passerella si estenderà come un ‘nastro morbido’ elicoidale collegando il Lorenteggio al Ronchetto sul Naviglio. A piedi e in bicicletta si potrà scendere anche sull’alzaia del Naviglio Grande. La struttura della passerella sarà retta da pilastri d’acciaio, diversi tra loro per colore, forma e finitura, pensati come un omaggio ad alcuni grandi maestri dell’architettura milanese (Aldo Rossi, Gae Aulenti, Alessandro Mendini, Franco Albini, Angelo Mangiarotti, Gio Ponti).
Grande attenzione è stata poi dedicata alla trasformazione urbana intorno a piazza Tirana, processo iniziato nel 2002 con la Torre residenziale progettata dallo Studio Quattroassociati, in un luogo periferico ma già con una dichiarata vocazione abitativa. Era con noi l’autore del progetto, l’architetto Michele Reginaldi. Con lui i partecipanti alla passeggiata sono saliti nello spazio comune del condominio: una lanterna con grandi vetrate all’ottavo piano. Reginaldi ha illustrato nei dettagli il progetto di un edificio residenziale che, visibile anche in lontananza dal Naviglio Grande, nella relazione tra acqua e ferrovia poneva temi di architettura del paesaggio. La Torre, pensata all’inizio del Duemila, è un modello quasi storico di buona architettura, un esempio utile per ragionare anche sulle trasformazioni edilizie che sono in corso.
Prossimamente sarà disponibile un video realizzato in occasione della passeggiata del 13 maggio, con le riprese dell’area e interviste di approfondimento, realizzate nei loro studi, con gli architetti Michele Reginaldi e Riccardo Balzarotti e con l’assessore Fabrizio Delfini.
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